Giovanni Cacciano, lei guida il Pd sannita e ora si candida in prima persona. Perché?
“Con la Presidente del partito, Rosa Razzano, abbiamo accettato la candidatura nel segno di un’appassionante sfida collettiva. È la chiamata di una comunità politica, quella del Partito democratico, che si presenta unita e pronta a battersi. Il Sannio non è la periferia della Campania ma dobbiamo passare dalle lamentele alle proposte. È tempo di portare a Napoli un’idea di futuro e non solo la conta dei nostri problemi”.
Lo spopolamento del Sannio sembra un processo irreversibile. È davvero così?
“Assolutamente no. Lo spopolamento non è un inappellabile destino: è il risultato di scelte politiche precise. C’è chi, a Roma, di fronte a questo dramma decide di non fare nulla, sta a guardare e concede qualche piccola mancia. Io a questa logica non mi rassegno. Non possiamo accettare che i nostri paesi muoiano in silenzio. Si inverte la rotta solo se si ricostruiscono i pilastri della cittadinanza: il diritto a potersi curare, il diritto a un lavoro dignitoso e il diritto a una scuola vicino casa o facilmente raggiungibile. Senza questi diritti, restare non è una scelta, è un atto di eroismo. E noi non possiamo chiedere eroismo, dobbiamo garantire diritti”.
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