“Le famiglie devono sobbarcarsi gli oneri per accompagnare i ragazzi fuori dal paese, ma anche chi gioca nella seniores ha difficoltà ad allenarsi per lo stesso motivo. Senza contare che un impianto coperto è decisivo per una scuola calcio nei mesi freddi, al riparo dalle intemperie. Fortunatamente con me si è instaurato un rapporto familiare con i genitori e gli atleti, e in tanti hanno seguito l’asd anche a San Nazzaro e ad Apice. A noi non interessano tanto i numeri, quanto la qualità dei rapporti. A Calvi abbiamo fatto di tutto per costruire un ambiente sano, sereno, dove sono nati legami di amicizia. Nella tendostruttura abbiamo organizzato anche partite tra madri e ragazzi contro i padri, e tanti momenti conviviali. Un legame saldo con la comunità calvese che ora ha subito un duro colpo. Lo dico chiaramente: dà molto fastidio che qualcuno viene da fuori a utilizzare una struttura del posto. Tanto più che sanno benissimo di togliere uno spazio a un’associazione locale. Che interesse ha una società come il Benevento5 che milita in serie A a venire a Calvi? Vedremo come evolverà la situazione con il prossimo bando per il campo da calcio. Sebbene sappia bene che c’è una carenza di impianti, rivolgo un appello alle società di Benevento: pensateci bene prima di togliere opportunità a chi lavora sul territorio”.
Sono le parole di Paolo Saviano, formatore e allenatore di lungo corso, responsabile del settore giovanile e della scuola calcio dell’Asd Calvi. Uno sfogo legato alla recente assegnazione del Palasperanza – tendostruttura in via Soricelli per il calcio a cinque – alla società del capoluogo Benevento5.
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