Il copione non era già scritto, perché a un tratto lo scetticismo e una forma di mortificante rassegnazione si erano impadroniti del pensiero comune e così passeggiando lungo il corso la vox populi era ‘e quando riapre più, ormai…‘. E invece no. Il Teatro Comunale, intitolato a re Vittorio Emanuele, torna a vivere, i suoi battiti tornano a pulsare al centro esatto della città, dove decisero di allocarlo quando fu pensato come uno dei simboli dell’italianità di risorgimentale matrice.
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