C’era chi lo chiamava professore, erano soprattutto quelli che lo avevano visto insegnare inglese dalla cattedra. Generazioni di studenti che ne ricordavano il tratto garbato. C’era chi lo chiamava direttore. Ed era per la pluriennale direzione di Realtà Sannita, quindicinale storico dell’editoria sannita, radicato sul mercato grazie ad una fitta rete di abbonamenti postali (e per questo unico sopravvissuto allo tsunami web che ha falcidiato il glorioso mercato dei periodici sotto l’Arco) e impostato su una linea editoriale che coniugava pennellate di news con l’approfondimento storico-culturale.

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