Di storie e di percorsi nei suoi ultimi anni il Benevento ne ha incrociati tanti. Dalla Serie B alla A, andata e ritorno, scendendo ad ogni stazione per misurarsi col mondo lì fuori. Squadre, spogliatoi, progetti amalgamati e smembrati dal mercato, su misura di palchi e da una sessione all’altra. Inverni ed estati ad incontrare protagonisti, a stringere mani, a fiutare affari e coccolare occasioni, tra le stazioni che dettano il tempo al viaggio. Tratti tipici dei “nonluoghi” di Marc Augé, spazi di passaggio e che non permettono all’individuo di costruire un’identità, ovvero l’esatto opposto di ciò che Nicolas Viola rappresenta per il Benevento. Nei mille incroci e disegni di mercato dalla B alla A e viceversa della Strega e tra i nomi, gli elenchi, i profili adocchiati per il futuro gli incroci di sguardi con il centrocampista calabrese sono stati perenni.

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