“Non ci sono parole che hanno senso in questo momento. Sono stato in questi giorni al telefono con la moglie costantemente. Sembrava tutto così surreale, impensabile, inimmaginabile”. Bastano queste pochissime parole a Pompilio Forgione per soccombere e lasciarsi vincere dalle lacrime. Probabilmente non vorrebbe che lo sottolineassimo, ma questo pianto rotto al telefono racconta bene cosa significa per la cittadina la scomparsa di Salvatore Calabrese, prima vittima sannita del Coronavirus.
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