Regionali, Miceli candidato con il Psi: “Partito che sa interpretare le sfide del futuro”

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Scende in campo per il riscatto di una comunità, quella socialista ma non solo. Angelo Miceli è tornato alle origini, già alle amministrative del 2001 votò socialista, l’allora candidato sindaco Umberto Del Basso De Caro. Dopodiché prese altre strade, i Ds confluiti nel Pd e, poi il civismo.
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Chiariamolo subito: che c’entra lei con il Partito socialista?
“Come il cacio sui maccheroni. Mi spiego: la mia prima candidatura risale al 2001, allorquando da giovane cittadino, desideroso di impegnarmi, decisi di offrire un contributo all’elezione del Sindaco di Benevento, e scientemente scelsi l’on. Del Basso De Caro, unico socialista in campo. Poi, avendo sfiorato l’elezione personale, capii che dovevo farmi le ossa in un partito-scuola, i Democratici di Sinistra, ala riformista e progressista. Per me oggi si chiude un cerchio: dopo anni di militanza e civismo, DS e PD ed infine Città Aperta, ho ritrovato le ragioni che mi spinsero allora come ora ad un impegno nei Partiti, rinnovando la mia incrollabile fede nei valori della uguaglianza, libertà e giustizia sociale. Il socialismo per me non è un’ideologia del passato, né un ricordo, ma è una visione proiettata al futuro, una visione che si rinnova. È la capacità di adattarsi ai cambiamenti, di innovare, di proporre soluzioni concrete ai problemi delle persone”.

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