Dopo oltre trent’anni di attese e immobilismo, la diga di Campolattaro entra finalmente nella sua fase operativa. Alla presenza del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, è stato inaugurato l’avvio della talpa meccanizzata che scaverà la galleria principale dell’imponente infrastruttura idrica, considerata una delle più strategiche del Mezzogiorno. Con una capacità di 109 milioni di metri cubi d’acqua, l’invaso è stato finanziato anche con fondi del PNRR per un investimento complessivo di 750 milioni di euro, parte di un più ampio piano regionale da 3 miliardi finalizzato a garantire alla Campania l’autonomia idrica, agricola ed energetica. Il vicepremier Salvini ha parlato di «una svolta storica per le aree interne, un simbolo della rinascita del Mezzogiorno. La diga di Campolattaro non è solo un’infrastruttura, ma il segno tangibile che il Governo c’è e costruisce futuro dove c’è stato solo abbandono. È l’opera più grande del Sud per quanto riguarda l’acqua: porterà ossigeno e acqua alle case e ai campi di tutta la Campania». Il ministro ha ricordato il piano per le risorse idriche del 1962, ribadendo che «nel 2027 il Sannio aprirà i rubinetti: sarà un modello di unione, un progetto che porterà acqua e sviluppo. Tornerò qui quando i lavori termineranno, nel 2026».

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