Per la manutenzione ordinaria non dovrebbe esserci problema. Ma, se malauguratamente dovesse scoppiare una condotta e produrre danni, a chi toccherebbe ristorarli, alla Gesesa, affidataria del servizio idrico integrato, ma che sta operando priva di proroga, oppure al Comune? E’ un interrogativo legittimo, vista l’incertezza attuale che caratterizza il rapporto tra l’ente e la società mista pubblico-privata. Ancora una volta il termine ultimo accordato – 30 giugno 2024 – è decorso, senza che la gara regionale per individuare il gestore unico sia stata bandita dalla Regione. Se questo fosse avvenuto prima della scadenza dell’anno di proroga, l’affidamento doveva essere considerato automaticamente caducato.

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