Tifavano giustamente per De Luca, l’uppercut al mento subìto dalla Consulta non li tramortisce ma di sicuro li induce a rivedere piani e strategie, nel senso che parecchi mastelliani, in ottica regionali, hanno già smarrito quella sicumera che li ha sempre caratterizzati. Quali prospettive per Noi di centro? Dopo la sentenza che ha tarpato al governatore la chance del terzo mandato, qualche aspirante candidato si è già sfilato, non lesinando perplessità in merito ad un eventuale successo della corsa, dubbi alimentati da incertezze, dall’allestimento della lista e ancor di più dalla possibilità di bypassare le forche caudine dello sbarramento fissato, come noto, al 2,5%, corrispondenti più o meno tra 65mila e 70mila voti. Con il centrodestra il discorso è ormai chiuso, del resto Mastella non ci ha mai pensato veramente, evocare un’alternativa gli è servito più per accrescere il livello di considerazione nei suoi confronti da parte del centrosinistra, piuttosto che tentativo convinto di effettuare l’ennesimo salto della quaglia. Soprattutto perché non accredita il centrodestra di una pur minima chance di vittoria, quindi il numero dei seggi da attribuire risulterebbe inferiore. Non a caso, in un’intervista rilasciata a il Corriere del Mezzogiorno, ha liquidato la questione con un bullismo di stampo trumpiano: “Il centrosinistra stravince, dall’altro lato non c’è neanche un candidato”.

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