Una babele. Studenti straniti, incerti, indecisi sul da farsi, prima di convincersi che l’unica soluzione consisteva nell’armarsi di pazienza biblica e, dopo aver percorso anche 4/5 chilometri, entrare finalmente in classe. Alcuni, mentre il trillo della seconda ora era, ormai, prossima. Genitori in ansia ed imbufaliti, che i dirigenti scolastici, del tutto esenti da responsabilità, faticavano a tranquillizzare. In parole povere, il piano alternativo della mobilità elaborato a seguito dell’avvio del cantiere in piazza Risorgimento, ha fatto flop.
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