Serie tv di successo: quanto influenzano la società?

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Nel 2020 c’è stato un aumento vertiginoso dello streaming. Stando ai dati raccolti da Conviva, piattaforma di analisi per lo streaming multimediale, il suo tempo di utilizzo è aumentato del 63% rispetto al 2019. Lo scorso anno ha infatti rappresentato una sorta di spartiacque che ha modificato non solo il modo in cui lavoriamo e ci relazioniamo, ma anche quello in cui ci intratteniamo. Un aumento così significativo genera inevitabilmente alcune domande sull’influenza che un tale consumo esercita sulla società e sul nostro comportamento, a cui il casinò online di Betway con un’indagine approfondita ha cercato di dare delle risposte. L’Insider ha analizzato l’impatto sul mondo di oggi di tre serie tv che hanno ricorso un enorme successo: Emily in Paris, The Crown e La regina degli scacchi.

Emily in Paris ha influenzato moda, turismo e non solo…

La protagonista di Emily in Paris è una ragazza del midwest che si trasferisce per lavoro a Parigi, dove si destreggia tra l’azienda, le amicizie e le nuove storie d’amore. La serie tv, che deve il suo successo anche alla fotografia, all’ambientazione e ai look, è uscita il 2 ottobre 2020 ed è stata la più seguita in tutto il mondo nella settimana d’esordio. Solamente negli USA Emily in Paris è stata riprodotta ben 700.000 volte; la serie tv è sesta nella graduatoria delle serie più ricercate su Google.

Osservando le ricerche effettuate dagli utenti si nota quanto Emily in Paris abbia influenzato direttamente moda e turismo, e non solo. Le ricerche di Bucket hat sono salite del 342%, di Jelly Snapshot del 92%, di Handful del 64%, del berretto del 41% e della borsa Nicola del 34%. Anche la ricerca delle parole francese e Parigi ha visto un incremento in tutto il mondo, rispettivamente del 47% e del 43%. Grande successo anche per le colonne sonore della serie incentrata sulla moda: Non, je ne regrette rien di Edith Piaf è prima nella graduatoria top tv songs della rivista Billboard, mentre Moon di Kid Francescoli è quarta. Esiste inoltre anche un tour di Parigi che attraversa i luoghi principali di Emily in Paris, dai Giardini di Lussemburgo alla Piazza di Estrapade.

Come spiega la sociologa della cultura Flavia Mendonça alla base del successo dell’audiovisivo ci sono logica e forma: “Nell’audiovisivo esistono sempre molti dati da analizzare, studi ed indagini di mercato. Le piattaforme digitali dello streaming, per esempio, riescono con facilità a tracciare il profilo dei clienti, e quindi a produrre ciò che avrà maggior successo”.

Il successo di The Crown

La serie storico-biografica sulla casa reale ha esordito il 4 novembre 2016 ed è ora alla sua quarta stagione. All’inizio di ogni stagione nella settimana d’esordio le ricerche su Google di Regina Elisabetta II aumentano in maniera significativa. Nei primi tre giorni le ricerche relative a Margaret Thatcher hanno segnato un +1540%, mentre nelle due settimane successive all’uscita della quarta stagione, avvenuta a novembre 2020, sono aumentate le ricerche sulla Principessa Diana (+1566%) e sul Principe Carlo (1425%). La serie tv ha  influenzato anche l’opinione che gli inglesi hanno della famiglia reale: il 35% degli inglesi che seguono The Crown vede infatti un po’ meglio o molto meglio la famiglia reale e il 34% mostra maggior empatia nei confronti di Carlo. Anche i capi d’abbigliamento sono andati incontro a considerevoli aumenti nelle ricerche: al primo posto con un incremento del 7000% c’è il collo alto, al secondo con +2900% il fiocco al collo e al terzo con +1000% il tailleur blu.

Le serie tv modellano la nostra personalità?

Deborah Perez, psicologa clinica dell’Unesp, afferma che le produzioni audiovisive, non solo ci influenzano, ma ci aiutano anche a modellare la nostra personalità. “L’uomo è quello che è nel suo stare al mondo: agire, produrre, consumare, avere rapporti… in tal modo, esiste influenza diretta del prodotto mediatico sulla nostra soggettività”. Per questo dopo aver seguito una serie tv riproduciamo alcune caratteristiche dei personaggi: “L’imitazione succede in modo naturale, l’uomo è gregario. Ciò significa che siamo naturalmente sociali ed abbiamo bisogno dell’altro per conoscer noi stessi, per identificare in cosa siamo simili o diversi. Tutto questo meccanismo che nasce dai prodotti mediatici funziona come un’ancora per la conoscenza di se stessi”.