Dovevano essere ascoltati in udienza in quattro ieri, tra cui il carabiniere che ha seguito le intercettazioni e passato al setaccio le celle telefoniche, il maresciallo di Cerreto Sannita che compì alcuni atti importanti delle indagini e il finanziere che ha spulciato nei conti bancari dove, secondo la ricostruzione dell’accusa, sarebbero finite le somme (13mila euro, di cui 9mila sottoposti a sequestro) che l’accusa ritiene provento del concorso nell’omicidio.

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