Un mondo ancora paralizzato e che aspetta di vincere la sua battaglia più complicata, la più ostinata. L’emergenza legata al Coronavirus tiene sotto scatto l’Europa intera e la sua quotidianità, rimodulata dalle esigenze e dalle necessità dettate da una pandemia sempre più vasta. Anche il mondo del calcio è costretto a fare i conti con le misure restrittive approvate per contenere l’epidemia. Nella serata di mercoledì, il premier Conte ha vietato, tra le altre cose, anche la possibilità per squadre e professionisti di riprendere gli allenamenti fino al 13 aprile, chiudendo di fatto le porte ad una ripresa immediata dei campionati. “Stiamo attraversando un momento molto difficile come Paese – racconta a Il Sannio Quotidiano Umberto Calcagno, vicepresidente dell’Aic – ma a me piace pensare positivo, mi auguro che con i comportamenti di tutti si possa uscire con le tempistiche giuste da questa epidemia e a parlare di calcio giocato”.
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