Doveva essere la sua giornata, per questo è salito in cattedra e si è preso, con uno stacco imperioso, tutti i riflettori per sé. Prima il gol che sblocca il punteggio e sveglia il Benevento, poi le braccia al cielo in segno di scuse nei confronti di quelli che otto mesi fa erano i suoi tifosi. Gli hanno dedicato uno striscione per farlo sentire a casa e lui ha risposto come se nulla fosse cambiato: con il meglio del suo repertorio, nonostante i colori invertiti. Gabriele Moncini è senza dubbio l’uomo copertina del match vinto dalla Strega sul suo Cittadella: un anno fa ha accolto quel ragazzino che aveva ancora tutto da dimostrare ed oggi lo riabbraccia, anche se da avversario. “È stata una giornata bellissima soprattutto per il gol – ha dichiarato Moncini poco oltre il novantesimo – perché per me segnare è la cosa più bella al mondo. Ma è stata anche una giornata particolare: qui sono tutti miei amici, avevamo creato un gruppo incredibile nella passata stagione ed è un piacere ritrovarli. Fare gol in questo stadio mi porta fortuna: è stato stupendo”. Non segnava, in Serie B, da una sfida decisamente particolare: era Benevento-Cittadella, giocata al Vigorito e drammatica per i tifosi giallorossi.
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