Dal Lecco al Benevento: un decennio nel segno di Marco Sau

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Ha chiuso i dieci anni di Benevento con una tripletta, la prima in giallorosso. Tre gol che raccontano a pieno il suo repertorio ricco di qualità ed istinto. Prima il colpo di tacco, un marchio di fabbrica a giudicare dai suoi numeri in giro per l’Italia. Poi controllo e tiro da manuale, ad incrociare sul secondo palo per mettere in ghiaccio la partita e consegnare l’ennesimo successo ai suoi, in pieno recupero. Ad una manciata di istanti dal fischio finale c’è tempo anche per il tris, di rapina a pochi centimetri dalla linea avversaria, come a voler certificare che quella del “Vigorito” era la sua notte. Marco Sau ha scritto la parola fine sul decennio della Strega che, incredibilmente, era iniziato proprio con un suo gol. Lecco-Benevento, stagione 2009/2010: in Lombardia la prima trasferta della gestione Camplone, chiamato a risollevare i giallorossi. Il match si accende in un lampo, quello del ventitreenne sardo che sorprende la difesa degli stregoni, supera Gori in uscita e porta i suoi in vantaggio, macchiando così la prima gara della nuova decade della Strega. Dopo il pari di Evacuo, il sigillo di Castaldo che regala il vantaggio al Benevento dopo il ko iniziale. Nei dieci anni che separano il presente da quel pomeriggio, il bomber tascabile di Sorogno si è affermato in Serie A con la maglia del Cagliari ed ha debuttato in Nazionale, il tutto prima di ricominciare dal Sannio. La sua prima vera notte da stregone l’ha vissuta contro l’Ascoli, chiudendo col botto un 2019 pieno di dubbi prima, nella parentesi alla Sampdoria, e di certezze poi, nella sua nuova vita agli ordini di Inzaghi. Il Benevento saluta il decennio così come l’aveva accolto: nel segno di Sau, da avversario a trascinatore nel lungo viaggio disegnato dal destino.