Letizia, tutto in dieci secondi: ora il terzino napoletano è l’unico ad aver sempre giocato

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Se fosse un film sarebbe “10 secondi per fuggire”, gli stessi che passano dal calcio di punizione di Tuia ai baci al settore ospiti, istantanea immediata dopo il raddoppio. Uno scatto deciso, istintivo e, alla fine, letale. Gaetano Letizia ha deciso il match di Livorno e lo ha fatto a modo suo, sfruttando tutte quelle potenzialità che lo hanno eletto come miglior terzino del campionato per qualità e capacità di inclinare l’equilibrio del match mettendo la testa al servizio delle gambe. Guizzo da centometrista, caparbio nel crederci sempre e su ogni pallone, riassumendo a pieno il credo di Inzaghi e di un Benevento che sta costruendo successi e consapevolezze sfruttando ogni briciolo di carisma dei suoi. Attacca il pallone e pressa l’avversario, ringhiando con ritmi alti e spingendo sulla necessità di chiudere un match ancora pericolosamente aperto a qualsiasi risultato. Due tocchi al pallone prima di festeggiare, due baci alla sua gente prima di saltare sui tabelloni pubblicitari ed esultare con i tifosi: se fosse una canzone, a questo punto sarebbe “Mon Amour” di un partenopeo come lui, quel Gigi D’Alessio ‘a palla’ nel viaggio di ritorno post vittoria, sul pullman della Strega.

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