Diciassette posizioni processuali prescritte, diciannove richieste di assoluzione (per sette persone fisiche e dodici giuridiche) e sedici richieste di condanna: queste le risultanze della requisitoria conclusive per il processo ‘Mani sulla città’, scaturito da una lunga inchiesta condotta dalla Procura di Benevento su presunti abusi e illeciti per appalti e forniture al Comune di Benevento. A condurre la requisitoria il pubblico ministero Assunta Tillo: per il magistrato l’accusa ha ricostruito “un sistema fondato su un patto tra imprenditori amministratori sostanziato da concussione e corruzione che permetteva a determinate aziende di lavorare ed escludeva chi non vi aderiva”. Le vicende ritenute di rilevanza penale riguardano presunti abusi e irregolarità per appalti di opere pubbliche e reati contro la pubblica amministrazione in un arco temporale che va dal 2007 al 2011 con più ordinanze cautelari nei confronti di amministratori, imprenditori e tecnici nel gennaio del 2013 quando un vero e proprio terremoto si abbattè sull’amministrazione comunale del tempo.

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