Ritornare a vivere. Grazie alla scienza, grazie a un meraviglioso mix che si compone dell’amore di chi ti circonda e della forza d’animo, vero carburante per risollevarsi. Mariella Maione guarda al futuro con rinnovata fiducia: l’impianto di una doppia protesi, sostitutiva degli arti superiori, la riavvicina a uno status di piena normalità. Una storia che inizia in un pomeriggio di primavera del 2014. Una giornata come tanti con Mariella, originaria di Airola ma residente a Moiano – all’epoca con un figlio di appena 15 mesi – che stava lavorando nell’azienda agricola di famiglia in compagnia del marito. Un attimo e il suo giubbino di nylon restò impigliato in un macchinario, cui probabilmente si era avvicinata eccessivamente per mera distrazione, restando mutilata a entrambe le braccia. Uno choc fortissimo, oltre alla drammaticità del quadro clinico, anche dal punto di vista emotivo per una ragazza che, allora, aveva 27 anni.

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