Benevento, devi salvare almeno la faccia: torna Brignola

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Un mese fa, vincendo questa partita, il Benevento avrebbe avuto la possibilità di ridurre a sei punti il distacco dall’Hellas, evitando al tempo stesso di dilatare ulteriormente il ritardo di 11 lunghezze dalla zona salvezza. Adesso che, a distanza di 30 giorni, quel match, rinviato per l’improvvisa scomparsa di Davide Astori, viene recuperato, le prospettive si sono fatte più oscure. Perché ora di speranze di rientrare in corsa la truppa giallorossa non ne ha proprio più, a tal punto che anche De Zerbi, che pure fino a qualche settimana fa rifiutava di arrendersi, sembra essersi arreso all’evidenza. Del resto, è chiaro a tutti che, almeno per quanto riguarda il Benevento, il campionato ha già emesso il proprio verdetto. E non potrebbe essere altrimenti, visti i 16 punti da recuperare sulla Spal, al momento quartultima del torneo. Nonostante tutto, però, il tecnico bresciano non allenta la pressione sulla squadra e, di concerto con la società, dopo la goleada subita all’Olimpico contro la Lazio ha ordinato l’ennesimo ritiro punitivo di questa stagione (siamo arrivati a quota cinque). Estremo tentativo per ridare smalto alle credenziali della truppa giallorossa e soprattutto per cancellare, almeno in parte, quel disagio tipico di chi ormai ha visto sfuggire definitivamente il traguardo. Lo impone l’orgoglio: quello di cancellare l’eredità scomodo della sconfitta del Sabato Santo, ma soprattutto quello di scongiurare il rischio che il Benevento passi alla storia come la peggior squadra che ha messo mai piede in Serie A. Un rischio concreto, alla luce dei risultati recenti e delle prestazioni di una formazione che sembra vivissima, ma che si dimostra incapace di spingersi oltre i propri limiti, di non liquefarsi davanti alle prime difficoltà. Ma la vera sfida sarà quella di far ritrovare motivazioni a una squadra che riesce anche a far vedere buone cose, ma che si ammoscia quando le cose non vanno secondo i piani (cioè sempre), che non ha mai dato l’impressione di poter ribaltare un risultato, che sembra non avere mai un sussulto. Un sussulto d’orgoglio è proprio ciò che cerca Roberto De Zerbi nella sfida di questo pomeriggio con il Verona: i punti magari serviranno a poco, ma saranno sicuramente utili a dare un senso al resto del campionato. Nove partite da giocare sono ancora troppe per lasciarsi andare. Rimettere insieme i cocci non sarà semplice, anche perché il tecnico bresciano è alle prese con assenze e squalifiche, oltre a dover gestire le risorse dei suoi. Senza Puggioni e Costa, fermati per un turno, con Memushaj e Parigini out per infortunio e Sagna, Viola e Sandro a mezzo servizio, RDZ si trova con gli uomini contati. L’allenatore giallorosso sembra orientato a tornare al 4-3-3 e a dare un turno di riposo a Sandro e a Guilherme: scontato l’impiego di Brignola dal primo minuto.

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