De Zerbi scuote il Benevento: “Ora in campo solo chi lotta”

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A un certo punto, Roberto De Zerbi è sbottato. Dopo il bruciante ko interno con il Sassuolo il tecnico bresciano aveva evitato di alzare la voce e provato a tenere la squadra al coperto, ma nell’allenamento di ieri mattina, non è riuscito a trattenersi, evidentemente perché non ha visto nei suoi l’atteggiamento che avrebbe voluto vedere. L’ennesimo esercizio non svolto secondo le sue indicazioni è l’occasione giusta per interrompere tutto e fare una ‘lavata di testa’ a Lucioni e compagni: mena fendenti De Zerbi, con parole taglienti che non risparmiano nessuno. Probabilmente a Paduli poche volte l’hanno visto così, teso, arrabbiato, a tal punto da arrivare a dire, testualmente: “se non cambiate registro, io vado via”. Una provocazione, un modo forse un po’ estremo per provare a stimolare una reazione nei suoi. Ma si sa, a mali estremi corrispondono estremi rimedi. E’ così che l’allenatore giallorosso vuole provare a dare smalto alle credenziali della sua squadra, ad avere un sussulto, qualche segnale di riscossa che deve necessariamente nascere dentro i giocatori: deve arrivare dalla loro dignità, dal loro cuore, dal loro carattere, dalla loro voglia. Un concetto che De Zerbi ha chiarito poi nella conferenza stampa pomeridiana, lasciando intendere di essere disposto pure a indossare i panni scomodi del tagliatore di teste. Perché se dovrà affondare, lo farà affidandosi sempre alle sue idee e soprattutto agli uomini che sono convinti fino in fondo di seguirlo: “La sconfitta col Sassuolo ancora mi brucia – ammette il tecnico giallorosso –, nel finale non abbiamo giocato alla morte come dovrebbe fare una squadra derisa da tutti e ancora a zero punti dopo 14 giornate. È inaccettabile perché qui tutti siamo pagati bene e la società fa il possibile per farci stare bene: dovrebbe essere un dovere lottare fino alla fine per provare a cambiare questo stato di cose”.

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