Comune e Provincia, scontro sui fiumi

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Non accenna a placarsi il contenzioso su più fronti tra Comune di Benevento e Provincia di Benevento su più fronti, dalla tariffa per il conferimento dell’indifferenziata allo Stir di Casalduni alla bonifica dei fiumi che toccano il territorio cittadino. L’altro ieri la Provincia ha dato notizia della bocciatura del Comune di Benevento innanzi al Tar rispetto alla richiesta di bonificare la discarica di Piano Borea, richiesta di urgenza con ordinanza sindacale. Ieri da Palazzo Mosti invece si è data notizia che, “a seguito delle numerose segnalazioni pervenute dai cittadini e in base ai riscontri effettuati dai tecnici comunali, il dirigente del Settore Territorio e Ambiente, Maurizio Perlingieri, ha inviato una nota alla Provincia per invitare l’Ente a provvedere alla sistemazione idraulico-forestale degli alvei e delle sponde dei fiumi Sabato e Calore”. “La persistente vegetazione, oltre a creare difficoltà al normale deflusso delle acque, è anche causa della proliferazione di insetti e zanzare e, tra l’altro, consente a ratti ed altri animali di superare facilmente gli argini del fiume”, hanno spiegato da palazzo Mosti motivando così “l’invito alla Provincia a eseguire con celerità e sollecitudine le attività di pulizia degli alvei e delle ripe dei fiumi Sabato e Calore, oltre che di provvedere allo sgombero della vegetazione arbustiva e arborea e all’eliminazione degli ostacoli al regolare flusso delle acque”. Da segnalare che questa questione venne evocata alcune settimane fa all’epoca dell’intrusione di ratti nella San Modesto Due con l’assessore Vincenzo Russi, delegato all’Ambiente del Sindaco di Benevento, che ebbe a spiegare come “il problema ratti non si risolve con il mero intervento di sanificazione nella scuola ma con la bonifica nel vicino alveo del fiume, infestato da sporcizia e vegetazione da cui provengono i ratti”. Insomma in materia c’è tanta carne al fuoco. Facile prevedere che anche questa nuova disposizione di indirizzo dell’Ente Comune possa dare materia a nuovo contenzioso tra le due istituzioni tra le quali al di là delle linee di scontro in termini di diritto pubblico e competenze corrispettive pare essere in atto uno scontro politico durissimo in cui la parola cooperazione e la circonlocuzione relazione collaborativa hanno assunto un ruolo del tutto secondario prossimo all’inesistenza. Peraltro per quanto concerne la diatriba sul costo unitario per tonnellata del conferimento dell’indifferenziata che lo scorso marzo provocò per alcuni giorni una parziale serrata delle porte dello Stir di Casalduni ci siano tutti i presupposti per un riaccendersi del braccio di ferro per il momento assopito grazie alla mediazione della Prefettura che ha agito con risolutezza onde evitare una potenziale emergenza rifiuti in una città che ha una tariffa che resta, al di là delle polemiche tra le parti politiche, tra le più alte di Italia ed è ormai tale da diversi anni.

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