Un bilancio dell’anno che verrà, ma anche la prospettiva. Intanto, Forza Italia registra pure il boom di adesioni: i numeri sono incontrovertibili e Francesco Rubano non manca di gonfiare il petto.

Forza Italia ha da poco chiuso il tesseramento. Quali risposte ha ricevuto?
“In provincia di Benevento abbiamo superato i 3.150 tesserati, con 148 amministratori che hanno scelto di aderire a Forza Italia: un primato regionale. Siamo il primo partito del centrodestra e la provincia più “azzurra” della Campania, con un’organizzazione politica che, a livello provinciale, supera anche partiti che su scala nazionale raggiungono il 30%. Se rapportiamo i neo tesserati ai 16.831 voti ottenuti alle ultime elezioni regionali, emerge un dato politicamente rilevante: circa il 19% dei nostri elettori – pari appunto a 3150 tessere sottoscritte – ha scelto di fare un passo in più, aderendo formalmente al partito. È un segnale rassicurante sullo stato di salute di Forza Italia e sul suo radicamento reale nel territorio. Siamo una forza marcatamente popolare, non di palazzo: un partito aperto e inclusivo, che non rincorre interessi personali ma rimette al centro la politica come servizio e il bene comune. È questo il valore aggiunto”.

Alle regionali la sua strategia si è rivelata vincente: puntare su Fernando Errico, un candidato in grado di portare valore aggiunto a Forza Italia. Eppure, i mal di pancia interni non mancavano. Sarà sempre così?
“Non parlerei di mal di pancia, ma di legittimo scetticismo preliminare, emerso nei competenti organi di partito. Le candidature di Fernando Errico e di Ornella De Sisto sono state sottoposte al vaglio di ogni singolo dirigente, con consultazioni lunghe e approfondite, nelle quali a tutti è stata data la possibilità – e la responsabilità – di avanzare proposte alternative, prima di arrivare a una scelta condivisa. Abbiamo messo in campo un sistema di partecipazione democratica reale, che ha coinvolto la base e i dirigenti, producendo un’organizzazione elettorale capillare in ogni comune del Sannio. È lì che si è costruita la vittoria”.
“Abbiamo verificato una verità semplice: quando un partito compie scelte trasparenti e democratiche, senza scorciatoie o giochi da salotto, la classe dirigente si sente rispettata e si attiva un forte senso di responsabilità collettiva. Questo consente a tutti di esprimere al massimo le proprie potenzialità. È stato un grande lavoro, ed è stato vincente”.

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