Una giornata di sole terso, settembrino, in un borgo silvano avvolto dalla quiete di un inizio autunno ancora mite. Una quiete squarciata da un orrore assoluto, una successione di delitti atroci, con modalità efferate, mostruose, inaccettabili, consumate da Salvatore Ocone, 58 anni che ha colpito mortalmente la moglie, la 49enne Elisa Polcino, con colpi devastanti, inferti con una pietra scagliata sulla testa.
Un’atrocità che non si è placata considerando che l’uomo, dopo essersi dato alla fuga, ha rivolto la propria ira verso i figli che aveva portato con sé, provocando la morte del terzogenito 15enne e riducendo in gravi condizioni l’altra figlia di 16 anni, in un primo momento ricoverata all’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso.

L’articolo completo su Il Sannio Quotidiano di oggi – Acquista qui la tua copia