Schlein: “Servono salario minimo e separare prezzo energia dal gas. Così si aiutano le tasche degli italiani. Tra due anni al Governo difendendo lavoro, scuola, sanità e diritti. Ridiamo speranza al Paese”

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(Adnkronos) –  Segretaria Schlein, domani potrebbe essere un Ferragosto storico con il vertice tra il presidente americano Donald Trump e quello russo Vladimir Putin. Che cosa si aspetta?
“Seguiamo con grande attenzione il vertice: se sarà un passo verso una pace giusta bene, ma servono garanzie concrete, non operazioni di facciata. A quel tavolo ci deve essere anche l’Ucraina, con accanto l’Unione europea. Non è immaginabile discutere di una pace giusta senza il popolo ingiustamente invaso. Non deve essere una resa alle ragioni dell’aggressore, e da questo punto di vista Trump non offre sufficienti garanzie. Per questo è importante che nel negoziato ci siano l’Ucraina e un’Unione europea unita e compatta, capace di far valere gli interessi di sicurezza ucraini ed europei”.
Quanto è grande il rischio che la Russia inganni gli Stati Uniti, come sostiene il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky?
“La responsabilità dell’invasione criminale è di Putin. In questi ultimi tempi non ha mostrato la volontà di interrompere la guerra”.
Si trova d’accordo con quanto sta facendo il governo italiano sul tema o andrebbe fatto altro?
“È mancata, già prima dell’arrivo di Trump, un’iniziativa politica e diplomatica del governo italiano e, più in generale, dell’Unione europea, per creare le condizioni di una pace giusta alle condizioni degli ucraini. Oggi all’Italia spetta lavorare perché al tavolo siedano Ucraina e Ue con una voce sola e forte”.
Veniamo all’agenda italiana: tra poco più di un mese si vota nelle Marche. Il ‘campo largo’ riuscirà a strappare la regione al centrodestra?
“Corriamo ovunque per vincere. Nelle Marche c’è un forte desiderio di cambiamento: attorno alla candidatura di Matteo Ricci abbiamo costruito un progetto credibile e una coalizione forte e plurale, con sette liste. Vogliamo unire e parlare di soluzioni concrete. Il presidente Acquaroli, in linea con il governo Meloni, ha smantellato gradualmente la sanità pubblica: la regione spende 160 milioni per le migrazioni sanitarie; i marchigiani pagano due volte, con le tasse e con i viaggi per curarsi altrove. Aggiungo che, dopo l’impugnazione da parte del governo della legge toscana sul salario minimo negli appalti, Ricci e tutta la coalizione si impegnano ad approvare nelle Marche lo stesso provvedimento. Sarà un tema fondamentale in tutte le regionali”.