L’episodio è quantomeno singolare, i risvolti difficilmente prevedibile, al punto tale che ognuna delle parti coinvolte nel ferie-gate ostenta sicurezza: da un lato, il Benevento ritiene di aver rispettato quanto disposto dal contratto collettivo; dall’altro, i calciatori ‘dissidenti’ si sono sentiti autorizzati a non presentarsi alla ripresa degli allenamenti perché si considerano vittime del comportamento discriminatorio della società che ha imposto ferie a scaglioni ai tesserati, pur in mancanza di esigenze agonistiche da dover soddisfare.

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