Nino Lombardi non è più un’anatra zoppa. Sia pur monco il governo istituzionale, essendosi defilata Forza Italia, il presidente non ha più problemi di maggioranza. Dup, Bilancio di previsione e Conto consuntivo saranno approvati con 9 voti su 11 in quanto la mediazione è andata a buon fine e questo consente alla “fascia azzurra” di tirarsi fuori dalla palude in cui l’ormai ex maggioranza Ndc-Essere democratici era precipitata nella seduta del 31 dicembre, con la mancata approvazione del Dup. Sono stati necessari due mesi e mezzo per far decantare la crisi ma, viste le risultanze, l’impasse poteva essere rimossa già dopo qualche settimana. Purtroppo, Lombardi ed il suo movimento si sono intestarditi a non recepire l’invito ad azzerare le deleghe, respingendo sdegnosamente la conditio sine qua non proveniente da Fratelli d’Italia, Partito democratico e Forza Italia. Salvo, poi, convincersi che il braccio di ferro non avrebbe portato a nulla se non a paralizzare l’attività dell’amministrazione provinciale. Atteggiamento, peraltro, ancor meno comprensibile se si tiene conto che al presidente, una volta approvati Dup, Bilancio e consuntivo, i consiglieri, di fatto, non potrebbero frapporre ostacoli insormontabili sul piano della gestione.
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