Lo studio che ho presentato il 28 novembre 2025 presso la Club House della Fagianella ha avuto un obiettivo preciso: ricostruire, grazie a fonti inedite e spesso trascurate, l’esistenza e la possibile posizione dell’ antico tempio dedicato a Iside a Benevento. Il punto di partenza è stato un dettaglio sorprendente, mai studiato prima, contenuto in un disegno di Giuliano da Sangallo, grande architetto fiorentino del Quattrocento, che accosta il celebre Arco di Traiano a una pianta molto simile al Serapeo e Canopo di Villa Adriana, e al Serapeum di campo Marzio a Roma. Preciso che il mio studio nasce nell’ambito di una più ampia ricerca dedicata all’Arco di Traiano di Benevento, confluita nella pubblicazione del saggio dal titolo: Iconografia dell’Arco di Traiano a Benevento dal XV al XXI secolo, reso pubblico in occasione dell’inaugurazione del Lapidarium. Perché Sangallo vide Benevento in chiave “egizia”? E soprattutto: aveva ragione? La ricerca mostra che sì: Sangallo colse probabilmente una memoria antica. L’Arco di Traiano, uno dei monumenti meglio conservati del mondo romano, non era soltanto una porta onoraria. Le fonti medievali lo chiamavano Porta Aurea, e gli studiosi settecenteschi si sono a lungo interrogati sul perché.
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