Inizia il percorso verso il trentennale della legge 109 del 1996, grazie alla quale fu possibile inserire nell’ordinamento giuridico italiano il riutilizzo sociale ed istituzionale dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Legge frutto di una grande mobilitazione popolare con la raccolta di oltre un milione di firme per sollecitare il legislatore a completare il lavoro iniziato da Pio La Torre e Carlo Rognoni.
Porta la loro firma, la legge n. 646, del 13 settembre 1982, nota come legge “Rognoni-La Torre”, che introdusse per la prima volta nel codice penale la previsione del reato di “associazione di tipo mafioso” (art. 416 bis) e la conseguente previsione di misure patrimoniali applicabili all’accumulazione illecita di capitali, ossia la confisca dei beni.

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