Roma, 14 ago. – (Adnkronos) – Ondata di reazioni all’intervista all’Adnkronos della leader del Pd Elly Schlein. Dalla maggioranza ribattono che l’esecutivo ha già risposto con i fatti alle sue critiche. Dal partito Democratico, invece, sottolineano come la Schlein abbia messo bene in luce le problematiche del Paese.
“Ormai Elly Schlein ci ha abituato alle barzellette: con 500 milioni pretenderebbe di aumentare gli stipendi dei docenti italiani in misura tale da parificarli alla media europea, rendere gratuiti tutti i libri di testo e creare più mense”. Così Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito commentando l’. “L’onorevole Schlein sa che nella scorsa legge di bilancio abbiamo incrementato le risorse per il comparto scuola di oltre 4,6 miliardi di euro per il 2025 con un saldo positivo dell’8,9%? Dati certificati dagli uffici studi di Camera e Senato – evidenzia Valditara all’Adnkronos -. Sa che, per le mense, solo nell’ultimo anno scolastico abbiamo destinato ai comuni 516 milioni? Evidentemente non lo sa, altrimenti avrebbe evitato di fare polemiche senza senso. E comunque voglio rassicurarla: per l’anno 2026 continueremo a destinare al bilancio della scuola ulteriori, significativi finanziamenti”.
“Elly Schlein ha posto giustamente l’accento sui nodi centrali per rilanciare lo sviluppo italiano. Il punto di partenza è che la nostra economia si sta fermando, al di là del trionfalismo di comodo con cui il governo Meloni commenta i dati congiunturali”. Lo dice il senatore del Pd Antonio Misiani, commentando l’intervista di Elly Schlein all’Adnkronos.
“Esaltano la crescita dell’occupazione, ma quando si analizzano i dati si scopre che riguarda quasi del tutto gli over-50. Si vantano del calo dello spread, ma nessuno dice che quello italiano è il terzo peggiore d’Europa, ben più alto di quelli di Grecia, Spagna e Portogallo. Nel frattempo, nel secondo trimestre del 2025 siamo a crescita negativa, con i dazi di Trump che aggraveranno la situazione, perché la svolta protezionistica voluta dagli amici americani della Meloni ci costerà la perdita di importanti quote di mercato estero e di moltissimi occupati”, prosegue il responsabile Economia del Pd.
“Il nostro governo purtroppo è rimasto a carissimo amico e il piano di sostegno annunciato ad aprile dalla premier è scomparso dai radar. Cosa ancor più grave, l’esecutivo di destra non ha la più pallida idea di come fare ripartire l’economia. Il modello di sviluppo trainato dalle esportazioni sta venendo meno e diventa essenziale rafforzare la domanda interna, sostenendo i redditi delle famiglie, anche con l’introduzione di un salario minimo e con misure per tagliare il costo dell’energia e contenere i prezzi dei generi di prima necessità. Ci sono da questo punto di vista esperienze interessanti in Europa che potrebbero essere replicate anche in Italia”, spiega Misiani.
“Il secondo punto su cui giustamente insiste la segretaria del Pd è la politica industriale. L’Italia si sta deindustrializzando nel silenzio del governo, che ha assistito impassibile a 28 mesi di calo quasi ininterrotto della produzione manifatturiera. La destra pensa di cavarsela scaricando le colpe sul Green Deal europeo. Ma è una tesi che non regge. Il Green Deal vale anche per la Spagna, che cresce ad una velocità quattro volte superiore alla nostra”, prosegue il senatore del Pd.
“La verità è che, al netto delle correzioni pur necessarie del processo europeo di decarbonizzazione, abbiamo bisogno di una politica industriale vera, in grado di accelerare la transizione digitale e verde del nostro sistema industriale e rilanciare la produttività, che invece si sta pericolosamente contraendo”, conclude Misiani.
“Le parole di Elly Schlein sono chiare: alla scuola non servono misure spot, servono investimenti. È ora di smetterla con i tagli mascherati da riforme e con un approccio che guarda alla scuola esclusivamente come luogo dove imporre ordine e disciplina, invece che coltivare crescita, inclusione e opportunità” scrive Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Partito Democratico, commentando l’intervista della segretaria dem Schlein all’Adnkronos.