Roma, 31 lug. (Labitalia) – “È disumano ridurre un popolo alla fame”. Le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riecheggiano come un monito in questi giorni di profonda emergenza umanitaria. Secondo i dati Unicef, a Gaza oltre 71.000 bambini soffrono la fame e rischiano di morire senza un intervento nutrizionale tempestivo. Federmanager guarda con sgomento a una tragedia che, giorno dopo giorno, priva civili innocenti del diritto alla vita e alla dignità. Le vite spezzate, il dolore di intere famiglie e la sofferenza di comunità già duramente provate impongono un’azione immediata. Per questo, la Federazione si unisce alle voci autorevoli che chiedono un cessate il fuoco immediato, il ripristino di corridoi umanitari sicuri e la ripresa di un percorso di diplomazia e dialogo quale unica via per una pace duratura.
“Di fronte alla sofferenza di civili innocenti, – sottolinea Valter Quercioli, presidente di Federmanager – a Gaza, così come in Ucraina e in altri teatri di guerra, non possiamo rimanere in silenzio. Difendere la vita e la dignità di ogni persona è un dovere universale che prescinde da confini e appartenenze. Come rappresentanti del management dell’industria e dei servizi, crediamo fermamente nella responsabilità sociale di contribuire alla costruzione di un mondo più giusto. Non vogliamo mai più date come il 24 febbraio 2022 o il 7 ottobre 2023, tristemente scolpite nella memoria collettiva”. Federmanager condanna ogni forma di violenza e discriminazione, incluso il preoccupante riemergere dell’antisemitismo che colpisce le comunità ebraiche in tutto il mondo. In un clima segnato dall’odio, è indispensabile riaffermare che non si può combattere l’odio con altro odio. Il silenzio delle armi e il ritorno alla diplomazia non sono solo esigenze politiche: rappresentano l’unica strada per restituire all’umanità la sua integrità e riaffermare quei principi di solidarietà e rispetto reciproco che costituiscono il fondamento della convivenza civile, concludono da Federmanager.