Roma, 29 lug. (Adnkronos Salute) – Il numero di iscritti al primo semestre di Medicina, 54.313 secondo i dati diffusi dal ministero dell’Università, dimostrano che “la professione di medico è sempre attrattiva. Rappresenta un modello di impegno e di sviluppo all’interno della nostra società, un dato che ci fa assolutamente piacere”. Così all’Adnkronos Salute il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, commentando i dati dell’esordio del nuovo sistema di ingresso a Medicina basato un semestre ‘filtro’ e non più sui test. Alla fine di questo periodo, però, solo “un ragazzo su due potrà effettivamente entrare a Medicina – precisa – e questo sicuramente può creare problemi”. Come per ogni riforma “ci sono luci e ombre. E comunque, nonostante tutto, 54mila ragazzi vogliono fare i medici. E questo è molto bello”, sottolinea Anelli.
“Quello che accadeva gli altri anni – continua Anelli – è tutto spostato di un semestre. La differenza rispetto al passato è che questa volta, come avevamo chiesto, i ragazzi hanno a disposizione un programma ben preciso su cui studiare. Tre materie: chimica, fisica e biologia. Ciò comporta per i ragazzi una possibilità di preparazione su un percorso formativo certo e non, invece, come in passato, uno studio generico”.
Per il presidente Fnomceo, il limite è che “chi non riesce a superare il semestre perde 6 mesi. Su questo abbiamo sempre espresso molte perplessità”. Molti ragazzi “saranno costretti a scegliere una professione diversa, a continuare il percorso di studi nelle altre facoltà, oppure dovranno ripetere il semestre, pur avendo superato gli esami. E’ un cambio di prospettiva notevole”, precisa Anelli.
Ma al di là di ogni altra considerazione, dichiara Anelli in una nota, l’iscrizione a Medicina di tanti studenti “ci riempie di orgoglio e di soddisfazione, un vero e proprio inno alla professione medica”. Si tratta di “54mila giovani fortemente motivati – rimarca – pronti ad affrontare un semestre di studio, a superare tre esami per poter poi proseguire la loro formazione e diventare finalmente medici. Non sono spaventati da questi ostacoli, non sono disillusi dalla crisi che investe il nostro Servizio sanitario nazionale. Hanno negli occhi e nel cuore il camice bianco, simbolo di quei valori di altruismo, di aiuto, di potersi rendere utili e far star bene gli altri che caratterizzano la nostra professione”.
“E’ proprio questa passione – ricorda Anelli – che abbiamo voluto rappresentare in una delle nostre ultime campagne, ‘Crescono i medici, cresce la sanità’, protagonista un bambino che ‘da grande’ non vuole fare l’astronauta, il calciatore, il musicista. Vuole fare ‘un bel lavoro, che rende felici gli altri, che li fa stare bene’. Vuole fare il medico”. A questi giovani “che sono spinti dalla stessa passione, come Fnomceo diciamo: siate curiosi, siate coraggiosi, siate consapevoli. Siate curiosi, perché la scienza che andrete a studiare è come una chiave pronta a spalancare le porte di tante stanze delle meraviglie. Siate coraggiosi, perché la parola coraggio viene da ‘cuore’, e di cuore ve ne servirà tanto”.
“Il coraggio vive nella nostra quotidianità, nelle scelte di tutti i giorni, nelle emozioni che ci guidano a comprenderci. E’ il coraggio di decidere una terapia, di ammettere un fallimento, di provare emozioni forti quando nasce un bambino o muore un paziente, quando dovrete dire a un vostro assistito che le cure non possono più fare niente, che la medicina non è infallibile, che non esiste l’immortalità nonostante i passi in avanti della scienza. Siate consapevoli che il medico oggi ha un ruolo fondamentale per la società, quello di garantire i diritti e di preservare la dignità di ogni persona. Ricordatevi che quel camice bianco che oggi sembra un traguardo lontano lo porterete per tutta la vita, senza mai sporcarlo con falsi traguardi. E non smettete mai di sognare: a voi il compito di sognare, a noi quello di prepararvi un futuro migliore”, conclude Anelli.