Dazi: M5s, ‘altro che zero a zero, è disfatta per Ursula e Meloni’

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Roma, 27 lug (Adnkronos) – “Doveva essere zero a zero sui dazi, invece Ursula e la ‘pontiera’ Meloni rimediano una disfatta bella e buona. Tra l’altro ai dazi del 15%, come denunciato da settimane da tutte le principali associazioni imprenditoriali, bisogna aggiungere anche la svalutazione del dollaro, da inizio anno ormai del 13%, che penalizza ancor di più le esportazioni europee e italiane”. Lo dicono i parlamentari M5S delle commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato.
“L’appiattimento europeo e italiano è stato agghiacciante. Ancor prima delle trattative, e poi durante, Italia e Ue avevano concesso di tutto a Trump: incremento delle spese in armi al 5% del Pil entro il 2035 deciso in sede Nato; esenzione delle multinazionali Usa dalla global minimum tax decisa in sede G7; atteggiamento subalterno sulla web tax; maggiori acquisti di armi a stelle e strisce e del più costoso Gnl (gas naturale liquefatto) americano, già decisi dal Piano Tajani per l’export redatto fine marzo 2025, con l’Italia che nei primi sei mesi dell’anno ha già raddoppiato gli acquisti dello stesso Gnl americano, con costi che si rifletteranno sulle già salate bollette italiane”, proseguono gli esponenti M5s.
“Adesso parte la conta dei danni, con Confindustria che aveva stimato 23 miliardi di minor export con i dazi al 15% e circa 100mila posti di lavoro a rischio. Molti settori avranno ripercussioni negative. Il tutto a impattare su un’economia italiana che il Governo Meloni ha già ridotto a tre anni consecutivi di crescita zero e a 29 mesi su 31 di Governo con un calo della produzione industriale. Alla prova dei fatti la ‘sovranista’ Meloni sì è rivelata una premier che più appiattita non si può. I toni battaglieri della Meloni di lotta e opposizione hanno lasciato il posto a timidi pigolii”, concludono.