Mieloma multiplo recidivante, Ue approva nuove combinazioni belantamab mafodotin

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Roma, 25 lug. (Adnkronos Salute) – Sono state approvate dall’Unione europea nuove combinazioni con belantamab mafodotin per il trattamento del mieloma multiplo recidivante o refrattario. Lo annuncia Gsk in una nota, spiegando che il via libera all’anticorpo farmaco coniugato anti-Bcma (antigene di maturazione delle cellule B) riguarda sia la combinazione con bortezomib più desametasone (BVd), in pazienti adulti che hanno ricevuto almeno una precedente terapia, sia la combinazione con pomalidomide più desametasone (BPd), in pazienti che sono stati sottoposti almeno ad una precedente terapia a base di lenalidomide. L’approvazione si basa sulla superiorità dei risultati di efficacia dimostrati dalle combinazioni con belantamab mafodotin negli studi registrativi di fase 3 Dreamm-7 e Dreamm-8 nel trattamento del mieloma multiplo recidivante o refrattario. Entrambi gli studi – si legge – hanno visto una sopravvivenza libera da progressione (Pfs) e una sopravvivenza globale (Os) statisticamente e clinicamente significative per le triplette che includevano belantamab mafodotin, rispetto alle triplette standard di cura e rispetto alla tripletta a base di daratumumab nello studio Dreamm-7. I profili di sicurezza e tollerabilità delle combinazioni con l’anti-Bcma sono risultati ampiamente coerenti con i profili noti dei singoli agenti.
“L’approvazione odierna delle combinazioni con belantamab mafodotin rappresenta un momento di svolta per i pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario nell’Ue – afferma Hesham Abdullah, Senior Vicepresident, responsabile globale di Oncologia, Ricerca e Sviluppo di Gsk – Belantamab mafodotin ha il potenziale per prolungare la remissione e la sopravvivenza, con un’efficacia superiore rispetto alle terapie standard nel nostro programma di studi clinici Dreamm e la possibilità di essere somministrato sia in ospedali comunitari che in contesti sanitari territoriali”.
Ogni anno in Europa vengono diagnosticati più di 50mila casi di mieloma multiplo, che rappresentano oltre un quarto dell’incidenza globale, ricorda Gsk. “Belantamab mafodotin è l’unico anticorpo farmaco coniugato (Adc) anti-Bcma approvato per il mieloma multiplo che offre ai pazienti un meccanismo d’azione differenziato, che contribuisce potenzialmente a rallentare la progressione della malattia e prolungare la sopravvivenza”. Le combinazioni possono essere somministrate a diverse tipologie di pazienti in diversi contesti di trattamento oncologico, consentendo un’ampia accessibilità a una terapia anti-Bcma. “Con l’approvazione delle combinazioni nell’Ue – commenta María-Victoria Mateos, responsabile dell’Unità Mieloma e Sperimentazioni cliniche del Dipartimento di Ematologia, professoressa di Medicina presso l’Università di Salamanca, Spagna e ricercatrice principale dello studio Dreamm-7 – ora disponiamo di ulteriori strumenti per mantenere i pazienti in remissione più a lungo, preservare la qualità di vita e prolungare la sopravvivenza”.
“La solida efficacia supportata dagli studi Dreamm-7 e Dreamm-8, insieme alla somministrazione ambulatoriale gestibile in ambito clinico e territoriale – aggiunge Mateos – posiziona le combinazioni di belantamab mafodotin come un approccio terapeutico differenziato per i pazienti affetti da mieloma multiplo a partire dalla prima recidiva”. Sia Dreamm-7 che 8 – evidenzia la nota – hanno mostrato miglioramenti statisticamente e clinicamente significativi della Pfs per le combinazioni con belantamab rispetto alle triplette standard nella seconda linea o nel trattamento successivo del mieloma multiplo. In Dreamm-7, la combinazione con belantamab mafodotin (n=243) ha quasi triplicato la Pfs mediana rispetto al comparatore basato su daratumumab (n=251) (rispettivamente 36,6 mesi contro 13,4 mesi). Inoltre è stato raggiunto l’endpoint secondario chiave della Os, mostrando una riduzione statisticamente e clinicamente significativa del 42% del rischio di morte a un follow-up mediano di 39,4 mesi a favore della combinazione con belantamab mafodotin rispetto al comparatore basato sempre su daratumumab. La sopravvivenza globale mediana non è stata raggiunta in nessuno dei 2 bracci dello studio. Il tasso di Os a 3 anni è stato del 74% nel braccio di combinazione con belantamab mafodotin e del 60% nel braccio di combinazione con daratumumab.
Nello studio Dreamm-8, a un follow-up mediano di 21,8 mesi, al momento dell’analisi primaria la Pfs mediana non è stata ancora raggiunta con la combinazione con belantamab mafodotin rispetto ai 12,7 mesi nella combinazione con bortezomib. Delle combinazioni con belantamab mafodotin hanno costantemente beneficiato un’ampia gamma di pazienti, inclusi quelli con caratteristiche o esiti prognostici sfavorevoli, con citogenetica ad alto rischio o quelli refrattari a lenalidomide. Entrambi gli studi hanno inoltre mostrato miglioramenti clinicamente significativi in tutti gli altri endpoint secondari di efficacia, tra cui risposte più profonde e durature rispetto ai rispettivi comparatori. I 2 studi hanno inoltre dimostrato che gli effetti collaterali oculari associati a belantamab mafodotin possono essere gestiti e reversibili con appropriate modifiche del dosaggio e follow-up. I tassi di interruzione del trattamento a causa di effetti collaterali oculari sono stati bassi (≤9%) in entrambi gli studi.
Le combinazioni di belantamab mafodotin – conclude la nota – sono approvate per il mieloma multiplo recidivante o refrattario negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Giappone, nonché in altri Paesi, tra cui la Svizzera (sulla base dei risultati dello studio Dreamm-8). Le domande di autorizzazione sono attualmente in fase di valutazione in tutti i principali mercati globali, inclusi Stati Uniti e Cina (sulla base dei risultati dello studio Dreamm-7, con la designazione di terapia innovativa per la combinazione e la revisione prioritaria per la domanda).