Studio, e-commerce in Italia ha generato 150 mld euro di valore condiviso e 1,8 mln addetti

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Roma, 19 giu. (Adnkronos/Labitalia) – L’e-commerce si conferma un motore fondamentale per lo sviluppo economico, sociale e ambientale dell’Italia. Il settore ha prodotto un impatto complessivo pari a 150,1 miliardi di euro – di cui 88,6 miliardi di euro di valore aggiunto – equivale al 7% del Prodotto interno lordo italiano, registrando una crescita del 6,6% rispetto all’anno precedente. Questo valore si suddivide in tre componenti principali: 58,9 miliardi di euro di ricadute dirette derivanti dalle attività degli online seller; 50 miliardi di euro di ricadute indirette, ovvero l’apporto economico dei fornitori e dei servizi a monte e a valle; e 41,2 miliardi di euro di ricadute indotte, cioè gli effetti positivi sul resto del sistema economico.
Questo è quanto emerge dalla nuova edizione dello studio ‘L’e-commerce crea valore per l’Italia’, realizzato da Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale in Italia, in collaborazione con Althesys, società indipendente di consulenza strategica e ricerca economica. Il rapporto, presentato in occasione del convegno ‘La Rete del Valore del Commercio Digitale per l’Italia e l’Unione Europea’ – tenutosi oggi presso Spazio Europa a Roma – analizza l’intero comparto delle vendite online, con un focus sulla capacità dell’e-commerce di generare ricchezza, benessere diffuso e sostenibilità lungo tutta la filiera produttiva e distributiva nazionale.
“L’e-commerce è oggi uno dei settori più dinamici e ad alto potenziale dell’economia italiana: il digitale equivale al 7% del PIL nazionale, con ricadute positive e crescenti su occupazione, innovazione e sostenibilità del sistema fiscale. Le imprese mostrano potenziale di crescita, resilienza e capacità di reagire anche nei momenti più critici, grazie a modelli collaborativi e a un forte lavoro di rete. Il concetto stesso di rete del valore è dimostrato dall’andamento aggregato di questi ultimi dieci anni: il sistema crea crescita al di là delle fluttuazioni di breve periodo. L’impresa singola si rafforza proprio perché è parte di una filiera strutturata e interconnessa, che tiene insieme competenze, occupazione, fiscalità, export e innovazione”, commenta Roberto Liscia, presidente di Netcomm.
“Questo settore ha bisogno di politiche pubbliche che sostengano strategicamente un ecosistema capace di produrre valore e di creare un contesto che favorisca l’export, proprio in un momento in cui la rete del valore consente di adattarsi agilmente alla rapidità con cui mutano le nuove barriere. La vera sfida è quella della digitalizzazione delle pmi, che rappresentano il cuore del nostro tessuto imprenditoriale. Dobbiamo formarle, accompagnarle e farle crescere, anche sul mercato internazionale”, dice.
“I risultati dello studio di Netcomm in collaborazione con Althesys evidenziano non solo che l’e-commerce è un settore molto dinamico che continua a crescere, ma anche che porta ricadute diffuse sul sistema socio-economico italiano. Benefici per i consumatori, acceleratore della crescita delle pmi, elemento abitatore delle esportazioni, sono alcuni dei fattori che contribuiscono a creare valore condiviso per il nostro Paese. Il comparto costituisce uno straordinario moltiplicatore per l’economia italiana: a un euro di valore aggiunto degli online seller ne corrispondono tre di benefici per il sistema, coinvolgendo quasi il 7% degli occupati in Italia”, afferma Alessandro Marangoni, ceo di Althesys e presidente dello Shared Value Institute.
“La ricerca di Netcomm in collaborazione con Althesys conferma il ruolo chiave della filiera digitale per lo sviluppo dell’economia del nostro Paese e, come Amazon, siamo orgogliosi di fare la nostra parte. In 15 anni di presenza in Italia, i nostri investimenti superano i 20 miliardi di euro e i posti di lavoro diretti creati a tempo indeterminato sono oltre 19.000. Negli anni abbiamo inoltre dimostrato di essere un alleato strategico per il tessuto imprenditoriale italiano: oggi sono più di 21.000 le PMI italiane presenti nel nostro negozio online e per loro mettiamo a disposizione strumenti mirati come la vetrina Made in Italy e il programma Accelera con Amazon, pensati per supportarle nel percorso di digitalizzazione e internazionalizzazione”, commenta Francesca Pellizzoni, manager programmi Made in Italy e supporto alle pmi, Amazon.it.
Dalla ricerca emerge chiaramente il dato strutturale sul moltiplicatore del valore: ad ogni euro di valore aggiunto generato direttamente dal comparto e-commerce, ne corrispondono tre di benefici per l’intero sistema economico italiano, tra ricadute dirette, indirette e indotte. Si tratta di un indicatore che evidenzia la forte capacità dell’e-commerce di attivare valore lungo tutte le maglie del sistema produttivo, confermando la natura interconnessa e sistemica del commercio digitale. Il contributo fiscale complessivo prodotto dalla filiera raggiunge i 44 miliardi di euro, pari al 7,7% delle entrate fiscali italiane nel 2023, confermando il ruolo determinante dell’e-commerce nel sostenere la spesa pubblica e il benessere collettivo.
L’e-commerce e la sua filiera hanno coinvolto direttamente e indirettamente 1,8 milioni di lavoratori in Italia compreso l’indotto, in crescita del 15% tra il 2022 e il 2023, e pari al 6,8% degli occupati in Italia, e hanno contribuito a generare un totale di 40,3 miliardi di euro di salari lordi nella sola filiera (+13,8% rispetto al 2022). Di questi, 1,17 milioni di lavoratori sono impiegati direttamente nella value chain del commercio digitale: 310.000 nei comparti dei fornitori, 542.000 tra retailer, brand e marketplace, e 319.000 nei servizi di logistica, consegna e pagamento. La creazione di valore è ben distribuita tra le diverse fasi della filiera. La componente a monte – che comprende fornitori di servizi informatici, consulenza, marketing e componentistica – ha generato 35,5 miliardi di euro, pari al 23,7% del valore complessivo. La fase centrale, costituita dagli online seller, ha prodotto il maggior impatto con 79 miliardi di euro, pari al 52,6% del totale. Infine, la fase di supporto alle attività di vendita online, come logistica e pagamenti digitali, ha generato 35,6 miliardi di euro, corrispondenti al 23,7%. Questi dati dimostrano la natura estesa e inclusiva dell’e-commerce, che attiva risorse, competenze e investimenti in comparti eterogenei e complementari.