Da due anni la sua casa è diventata una prigione. Non per scelta, ma per necessità. Costretto su una sedia per l’intera giornata, senza la possibilità di uscire, vedere il mondo o semplicemente respirare l’aria aperta, poiché l’unico mezzo che gli consentiva di muoversi, uno scooter elettrico, si è rotto, e l’ASL di Reggio Emilia non glie ne fornisce uno nuovo, né lui ha la possibilità di acquistarlo. È la storia, tanto silenziosa quanto drammatica, di Walter, un uomo del Sannio, originario di Frasso Telesino trasferitosi in Emilia, che convive sin dalla nascita con una disabilità importante: è affetto da emiparesi sinistra neonatale, una condizione neurologica che limita la mobilità e compromette la forza muscolare su un lato del corpo. A questo si aggiungono diagnosi severe come la spondilite anchilosante, malattia reumatica progressiva che irrigidisce e infiamma le articolazioni, ed episodi ricorrenti di epilessia. Una situazione clinica complessa, aggravata dal deterioramento costante delle sue condizioni motorie, soprattutto a livello degli arti inferiori.
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