Ia: indagine Muck Rack, ‘la usa il 75% dei professionisti delle relazioni pubbliche’

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Milano, 12 mag. (Adnkronos) – Tre PR su quattro utilizzano l’Ai (intelligenza artificiale) per condurre le loro attività a beneficio dei clienti e nell’interazione coi giornalisti. È quanto emerge dall’indagine “The State of PR”, indagine svolta a livello mondiale da Muck Rack su un campione di 1100 professionisti delle pubbliche relazioni. Nello specifico il 75% degli intervistati dichiara di utilizzare l’Ai generativa per lo svolgimento della propria attività e il 13% ha in programma di provare ad introdurla a breve. Solo il 6% non intende introdurla. E il dato è confermato anche dalla recente indagine di IAB Interactive Advertising Bureau – Europe dalla quale emerge come il 91% degli operatori del settore pubblicitario digitale ha utilizzato o sta già utilizzando l’AI generativa. Dei restanti il 90% ha dichiarato di avere intenzione di testarla all’interno della propria azienda nei prossimi mesi.
AI generativa nelle PR per cosa? Alla lettura del report Muck Rack principalmente per “Ideare/brainstorming” (82%), “scrivere una prima bozza” (72%) o “rieditare un testo” (70%) eppoi, 1 comunicatore su 2 (50%) per scrivere un comunicato stampa. “Una maniera sbagliata o per meglio dire ‘degenerativa’ – commenta Davide Ciliberti di Purple & Noise PR – di utilizzare questa tecnologia che invero è uno strumento, un tool, interessantissimo e utile. Pensare di delegare ad una macchina attività come l’ideazione creativa o strategica significa abdicare come professionista, secondo me in maniera anche poco corretta nei confronti del cliente, che paga invece per quel asset”.
Scorrendo la ‘classifica’ dell’utilizzo dell’Ai secondo quanto indagato da Muck Rack emerge come i comunicatori utilizzano l’Ai per redigere testi per i social (59%), definire strategia e planning (42%), ma anche per ‘trovare giornalisti’ (21%)
“Una delle cose belle dell’Ai applicata alle PR, ovvero quella di creare immagini e infografiche originali per agevolare la fruizione della notizia – commenta Ciliberti – utilissime a redazioni e lettori, invece finisce al penultimo posto (16%) di questa particolare classifica”.