“La crisi? Io non la vedo, La paralisi dell’ente? Ma, quando mai. Anzi, da quando i disfattisti sono in azione, l’attività della Provincia si è rilanciata, stiamo facendo grandi cose in tutti i campi”.
Nino Lombardi esclude tassativamente conseguenze dalla mancata approvazione del Dup dovuta alla perdita della maggioranza. Non arretra di un millimetro dalla posizione iniziale. Tutt’altro. Affibbia subito un altro ceffone al Partito democratico. “La revoca del vice presidente? Ve la sognate. Ciervo non si tocca”.
E, a dimostrazione, ha voluto che l’esponente di Essere democratici fosse accanto a luio, al fine di evidenziare anche in maniera plastica la sua inamovibilità. La seduta di consiglio provinciale, come previsto, è andata deserta. Certo, se fossero stati presenti tutti gli interpellanti, il numero legale ci sarebbe stato, proprio per l’inaspettata partecipazione di Ciervo. Ma Mauriello non ha potuto assentarsi dal posto di lavoro a Roma, anche perché, fa sapere Fratelli d’Italia, il presidente, a differenza di precedenti occasioni, non ha concordato la data del consiglio per verificare le varie disponibilità.
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