Cinquecento partite in due, da simboli di due maglie senza età. Lacrime, gioie, dolori e sorrisi vissuti sulle montagne russe giallorosse e biancoverdi, nell’eterno rincorrersi inseguendo lo stesso obiettivo. Pier Graziano Gori e Angelo D’Angelo sono i calciatori che hanno indossato, più di tutti, le maglie di Benevento e Avellino, in scena domenica nel super derby del “Vigorito”. Una serata che può valere una stagione per tutto ciò che porta con sé, per la carica d’adrenalina che accompagna le città al calcio d’inizio e per le conseguenze emotive che può lasciare questo incrocio sul percorso. ‘Ghigo’ di notti come queste in carriera ne ha vissute tante. La più bella, però, è legata al ricordo di Imbriani: “La prima immagine che mi viene in mente – racconta a Il Sannio Quotidiano – è un Avellino-Benevento deciso dalla doppietta di Ettore Marchi, con addosso la maglia numero 7 di Carmelo. Fu una partita durissima su un campo pesantissimo, ma ho ancora in testa i flash di quella gara”. D’Angelo invece ha scritto il suo nome in un derby, quasi allo scadere, scatenando la festa dei tifosi biancoverdi: “Ce ne sono stati tantissimi e sempre infuocati – confessa tra le pagine di questo giornale – ma il ricordo più grande è il gol del 2-2, eravamo in C1, se non sbaglio nel 2011. Il Benevento era super attrezzato, noi lottavamo per un campionato tranquillo: segnai il pari e i miei compagni mi portarono in cielo, ero ancora un ragazzino”.
L’articolo completo su Il Sannio Quotidiano di oggi – Acquista qui la tua copia