Enfatizzare dopo anni di paralisi un nuovo Accordo di collaborazione, in sostituzione del precedente, che prevede una gestione condivisa delle procedure preordinate alla messa in esercizio degli impianti di trattamento e smaltimento, probabilmente è fuori luogo.
Ancora una volta, il Sannio ha dimostrato di non sapersi gestire in autonomia, demandando ad altri attori, per l’ennesima volta la Regione, il coordinamento di tutte le attività e la gestione di alcune procedure, sia pur in collaborazione con i vari Enti a vario titolo coinvolti: l’Ente d’Ambito Benevento, la Provincia di Benevento, la SAMTE s.r.l. e la SAPNA S.p.A per la realizzazione dell’impianto di trattamento della frazione organica nell’area STIR di Casalduni, e per la realizzazione degli interventi funzionali alla messa in esercizio dell’impianto di discarica di Sant’Arcangelo Trimonte.
Questo, a seguito della decisione operata dalla Provincia, che ha manifestato le difficoltà ad avviare le operazioni di svuotamento dello STIR di Casalduni e della messa in esercizio dell’impianto di discarica di Sant’Arcangelo Trimonte, anche in ragione di un paventato aumento dei costi delle operazioni.
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