Autonomia differenziata, Viespoli: “Voluta dalla sinistra che ora cavalca il dissenso”

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Inattuale e fuori tempo in quanto lo scenario è radicalmente mutato.
Così, Pasquale Viespoli a proposito dell’approvazione dell’Autonomia differenziata. Delle riforme, l’ex sottosegretario è stato sempre uno studioso, sicuramente il più accreditato in Alleanza nazionale. La questione centrale, comunque, è quella dei Lep, quindi il Titolo Quinto, che non è solo l’Autonomia differenziata. Ma, certo una quarta questione, prevalentemente ignorata, a parere dell’ex senatore: il centrodestra si è misurato con una riforma per superare quella del 2001, passò in Parlamento ma non superò il referendum confermativo. “Una riforma costruita in maniera tale da prevedere la revoca del comma 3 dell’articolo 116, la riforma Bossi-Berlusconi-Fini per capirci cancellava il comma del Titolo Quinto che prevede l’Autonomia differenziata. Era una riforma organica, che interveniva sul bicameralismo, che già all’epoca prevedeva la riduzione del numero dei parlamentari”. A Pasquale Viespoli il dibattito sulle riforme lo ha sempre appassionato.

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