Una situazione in chiaroscuro quella relativa alla qualità dell’aria con dati almeno in parte tranquillizzanti ma certo non ottimali in un’ottica di massima precauzione in termini di tutela del diritto alla salute.
La proiezione, sulla base dei dati emersi tra gennaio e febbraio, suggerisce che come nel 2021, 2022 e 2023 (il 2020 non fa testo visti i lunghi periodi di fermo totale di tante attività produttive), la soglia massima delle 35 giornate superamento dei limite di emissioni di Pm10, polveri sottili, non sarà superata, ma resta da valutare se attestarsi sul liminare di questa soglia sia dato compatibile con la massima tutela possibile del diritto alla salute.

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