Carenza di programmazione. E’ questo, secondo Luigi Perifano, il grave limite della sindacatura Mastella.

La città resta un cantiere aperto, ha annunciato l’assessore Pasquariello. Benevento sta cambiando.
“Non è in questione l’attivismo dell’assessore. Il problema è un altro: si espongono risultati che, per quanto apprezzabili, si sostanziano in un “restyling” di alcuni spazi urbani e limitati miglioramenti della dotazione infrastrutturale. Intanto va osservato che la manutenzione ordinaria non registra alcun progresso: la condizione della viabilità, non solo nelle contrade, ma anche in centro urbano, lascia molto a desiderare. Ne sanno qualcosa gli automobilisti beneventani diventati ormai esperti in gimkane per scansare buchi e dossi. Vi è poi un altro tema sul quale insisto non da ora: la qualità della progettazione. Nella nostra città si sono nel tempo misurati con le trasformazioni urbane architetti del calibro di Piccinato, Zevi, Sara Rossi, Pagliara, Gabetti & Isola. Ebbene, sono stati eseguiti, o sono in corso di esecuzione, interventi su aree strategiche del centro storico – dall’Arco Traiano a Piazza Piano di Corte, da Piazza Orsini a Piazza Santa Maria – che non sono il frutto di una sfida alta per l’affermazione della qualità progettuale, ma piuttosto il portato della corsa ad intercettare finanziamenti. Ripensare un pezzo di città, far vivere un luogo della memoria o anche uno spazio vuoto, significa aprirsi al confronto, comprendere a fondo le esigenze, la cultura e i comportamenti dei cittadini. E, invece, si sta imponendo la trasformazione della città – in alcuni casi con risultati estetici assai dubbi – con progetti calati dall’alto, rispetto ai quali la cittadinanza è un mero recettore passivo”.

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