A una settimana dalla deflagrazione del caso tetracloroetilene, entra in campo un ulteriore attore, l’Università degli Studi del Sannio. Come avevamo scritto, il sindaco Mastella aveva chiesto all’Ateneo sannita un supporto di tipo scientifico per decifrare una vicenda intricata che sette giorni fa portò a una clamorosa ordinanza di stop alla potabilità in tre quarti della città a causa di un picco di sostanza contaminante. Quel dato, quei 200 microgrammi per litro, certificato dall’Arpac, resta però l’elemento chiave e tutto da decifrare per capire cosa sia accaduto al pozzo di Pezzapiana.
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