Con il passo da lumaca tipico delle burocrazie (nel caso Comune + Sovrintendenza ai beni culturali) da cinque anni si procede nel titanico sforzo di recuperare l’area di rincalzo alla Torre Rufina e alle adiacenti mura. Il programma iniziale – si era nel 2016, progetto esecutivo datato 9 maggio – indicava 96 giorni di lavoro. Ne sono passati oltre 1800, e le opere appaiono lontane dalla conclusione. Nessun commento, salvo un rilievo per il contrasto con la rapidità che invece caratterizzò lo smantellamento della Porta Rufina, imperante il podestà fascista Matteo Renato Donisi.
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