Nel dare notizia del ritrovamento del portacarte in cuoio ritrovato a Nimes con i disegni e le incisioni dei fratelli Giacomo e Teresa del Po, ritenuti dispersi tanto dal Meomartini che dal Rotili, (v. Sannio Quotidiano del 21 gennaio 2021) ci riservammo di ritornare sull’argomento per chiarire alcuni punti oscuri. Tra questi l’interrogativo di come un tesoro d’arte di sì alto valore fosse giunto in Francia. Ipotizzammo che potesse essersi trattato di uno dei tanti furti perpetrati in epoca napoleonica. Ipotesi sbagliata. Oggi siamo in grado di affermare con certezza che si è trattato di un regolare trasferimento di un bene legalmente posseduto e generosamente donato dal possessore alla biblioteca della propria città.

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