Non si placa la rabbia dei ristoratori: “Con queste misure significa continuare a lavorare in perdita»

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“Centotrentadue giorni di restrizioni rappresentano un peso insostenibile, basti pensare che il lockdown del 2020 è durato la metà. Pubblici esercizi e ristoranti sono attività produttive mortificate e danneggiate dall’emergenza e dai protocolli sanitari. Insostenibile riaprire con il solo servizio all’esterno e con il coprifuoco che resta alle 22. In queste condizioni non si può lavorare e se si lavora lo si fa in perdita”. Quanto ribadito dall’imprenditore alberghiero e della ristorazione Mario Carfora, referente campano e sannita del movimento Mio rispetto alle ultime decisioni del Governo Draghi.

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