La situazione è da chiarire, precisamente, nei suoi contorni. Perché, sullo sfondo, si attesterebbero profili di sospetta illegittimità nonché un altissimo rischio rispetto ad un profilo sanitario. Nelle ultime ore, in particolare, è rimbalzato tra le pagine social locali l’indignazione e la preoccupazione di più di un cittadino che si è trovato al cospetto di una pagina Facebook attraverso la quale si pubblicizzavano servizi a domicilio erogati da parrucchieri – non è chiaro con quale regime fiscale sebbene affermino di essere titolari di partita Iva.

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