Là fuori è tutto fermo, le luci si sono spente ad una ad una e il pubblico è tornato a casa. Budapest, San Paolo, Sozhou, Cali, Varsavia, Dubai, con Tokio ultima sponda. Tutto è fermo, le spade giacciono nei foderi e là fuori c’è un unico sconfinato spazio vuoto e il grande silenzio. Sono state fermate, praticamente, ai piedi dell’aereo: quello di Francesca Boscarelli volava verso Budapest, Rossana Pasquino cercava l’ennesima gloria in Brasile. Nei muscoli tanti giorni d’allenamento, nei pensieri le strategie per domare russe e americane, cinesi e ucraine. La spada di Francesca è aguzza, la sciabola di Rossana è feroce. Ma adesso le loro armi dormono nei ripostigli, tra bianche divise che nessuno può colpire e maschere che non celano il lucore degli sguardi.
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