Spezia-Cittadella, minuto settantasette. Moncini raccoglie il cross basso di Benedetti, anticipa Augello e trafigge Lamanna per il tre a uno degli ospiti. Tutto il Cittadella ad abbracciare la sua punta, in stato di grazia, mentre l’arbitro ascolta al suo auricolare il coordinamento dei colleghi. Scena già vista, se non fosse che dall’altra parte della cuffia c’è anche il VAR. Passano pochi secondi, giusto il tempo di un rapido check, e all’istante arriva il fischio del direttore di gara: gol annullato. Al 77’ del primo match dei playoff di Serie B, il VAR fa il suo esordio nel campionato cadetto alla prima, pesantissima, occasione. Da risultato in ghiaccio per gli ospiti a match tutt’altro che chiuso per i ragazzi di Marino, con ancora un quarto d’ora per riacciuffare il pareggio: la tecnologia sbarca così anche in B. Moncini dunque non può esultare, perché Benedetti, sul suggerimento di Iori, è di qualche centimetro oltre rispetto alla linea tracciata dallo Spezia. Dettaglio che non è sfuggito a Serra e Ros, rispettivamente addetto VAR ed assistente: offside ed ancora qualche speranza per lo Spezia. Una situazione inedita quella della tecnologia che fa il suo ingresso nel mondo cadetto due anni dopo l’entrata in vigore in Serie A: un provvedimento auspicato da tanti che oggi diventa realtà. Prima volta per la categoria ma non per il Benevento che, da parte sua, ha già avuto modo di sperimentare la tecnologia sulla propria pelle lo scorso anno, non senza qualche recriminazione da parte dei giallorossi. Rispetto alla stagione 2017/2018 però, il protocollo del VAR ha subito importanti modifiche cambiando decisamente le possibilità di applicazione nei match in cui è stato chiamato in causa.

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